Napoli, Campi Flegrei - L'Otium degli antichi Romani
Terre ardenti! ecco come i greci avevano chiamato questa terra.
Terra di mito e di storia questi sono i Campi Flegrei, testimoni di una attività vulcanica mai sopita, ma anche una delle aree archeologiche più vaste ed affascinanti del mondo. Qui si sono concentrati tutti e 4 gli elementi della natura.
Il Fuoco: questa è infatti zona vulcanica, "Flegreo" in greco vuol dire ardente, come la natura arroventata di questa terra affascinante, fertile e soleggiata, ricca di un quarantina di crateri vulcanici, una terra abituata alle eruzioni che qui iniziarono almeno 50mila anni fà.
L'Acqua con i suoi laghi e il suo mare, questa zona costiera la si può definire un prodigio con la sua baia sommersa ma anche i suoi laghi non sono da meno, di origine vulcanica, tra i quali il più famoso è sicuramente il Lago d'Averno
La Terra: sicuramente una delle più fertili, ma per scoprirla davvero bisogna scendere sotto, passeggiando nelle sue aree archeologiche, dall'acropoli all'Antro della Sibilla.
L'Aria: tutta la zona flegrea è raccolta in una conca, qui è un susseguirsi di promontori di tufo affacciati su un mare cristallino dove gli antichi costruivano le loro ville.
i campi flegrei incantano il visitatore con la loro storia, un'esperienza unica... tutto quello che si vede è riconducibile all'epoca greca e romana. Orazio ci descrive questo golfo come "il più bel panorama al mondo ".
I Campi Flegrei sono una terra misteriosa e magica, fascinosa e bella, sorprendente e indimenticabile, terra di forza e bellezza, quì aria, terra, acqua e fuoco si confrontano, battagliano, si esaltano, fanno i capricci.
I nostri antenati scelsero di abitarla pur conoscendone la natura impetuosa e fervida... che trasformarono in mito e poesia...
la sua estensione va da Pozzuoli a Cuma.
Prima tappa di questo nostro itinerario è Pozzuoli. La sua origine proviene dai greci che qui si trasferirono e sull'attuale Rione Terra eressero la città di Dicearchia ovvero la città del "giusto governo", più tardi i romani la ribattezzarono Puteoli, nome derivante dai pozzi maleodoranti delle sorgenti solfuree sottostanti. Il suo porto divenne il più grande ed importante del Tirreno fino all'impero di Nerone.
il suo declino dovuto anche al continuo fenomeno del bradisismo lo fa divenire un centro di pescatori e tutti i commerci vengono spostati nel porto di Ostia.
Proprio vicinissimo al suo attuale porto si trova il tempio di Serapide o Macellum antico mercato coperto nel quale fu ritrovata una statua di una divinità Egizia, sulle sue colonne è ben visibile il fenomeno del bradisismo.
Spostandoci di poco troviamo l'Anfiteatro Flavio che per dimensioni è il Terzo in Italia, i suoi sotterranei sono conservati benissimo. La sua architettura funzionale è una lampante testimonianza delle tecniche raggiunte dall'ingegneria antica, qui scaloni, corridoi e congegni per sollevare le gabbie con gli animali feroci o i gladiatori, fa intuire come erano ben organizzati gli spettacoli.
Degno di nota è anche l'anfiteatro di Antonino Pio voluto dallo stesso per omaggiare il padre adottivo Adriano. in questo anfiteatro si svolgevano i giochi ginnici. Ben conservato in un tratto dell'ambulacro.
Il vulcano più famoso di Pozzuoli è sicuramente la Solfatara, Con un’estensione di circa 33 ettari, è un’oasi naturalistica nella quale si possono osservare interessanti fenomeni vulcanici, quali le fumarole, le mofete ed i vulcanetti di fango. E’ ricca anche di zone boschive e di zone di macchia mediterranea nonchè di alcune singolarità naturali, geologiche, botaniche e faunistiche. Proprio grazie alla sua terra calda questa zona è ricca di aziende vitivinicole di grande prestigio noi abbiamo visitato Tenuta Matilde Zasso che confeziona vini dal 1958 e annovera tra le sue etichette la famosissima Falanghina dei campi Flegrei, un vino bianco ottimo da abbinare a piatti di pesce. Qui tutta la famiglia zasso è impegnata nella vendemmia e nella produzione del nettare degli dei.
Molto sentiti anche i riti funerari, infatti Pozzuoli dopo Roma è la città che custodisce un maestoso complesso di mausolei, colombari e ipogei, la necropoli di Via Celle. Questa è risalente al I o II secolo D.C., Una necropoli che iniziava da Via Celle ma continuava quasi fino a Quarto.
Tanti i laghi formatisi per effetto del bradisismo ed addirittura un monte, si narra che nel giro di una notte nel lontano 1538 venne alla luce e per questo chiamato Monte Nuovo. Tra i laghi il più misterioso è sicuramente il lago d'Averno, lago che nella mitologia conduceva agli inferi. Anche Virgilio ne parla nel libro VI dell 'Eneide. Qui si possono ammirare i resti del tempio di Apollo.
Continuando verso Cuma troviamo Baia e Bacoli qui si trovano le testimonianze più ricche dell'archeologia flegrea. Ci troviamo a passeggiare nella storia, ovunque si volge lo sguardo spuntano fuori le grandiose rovine che la fecero divenire il luogo del'Otium per eccellenza della nobiltà romana. Si comincia dal parco di Baia si suppone fosse una residenza imperiale. Suddivisa in 3 settori, a sud il settore di Venere con terme e tempio, al centro quello di Sosandra e a est quello di Mercurio. Quest'ultimo prende il nome dalla bellissima cupola dove al suo interno riecheggia l'eco. Questo complesso è circondato dal nuovo abitato che è sorto negli anni successivi. Poco distante c'è il porto dal quale si può raggiungere a bordo di barchette la famosa Baia sommersa, la baia che il bradisismo e il mare hanno conservata ancora intatta regalandoci oggi tasselli importanti della storia romana.
Qui mosaici, statue, colonne fanno bella mostra di se in fondo al mare. Ovunque ti trovi nel golfo chiaro si vede da lontano il meraviglioso Castello di Baia sede del museo del parco archeologico del campi flegrei, una tappa fondamentale del viaggio su questa costa, fu voluto da Alfonso d'aragona alla fine del XV sec. ed ampliato nel secolo successivo da Pedro da toledo.
Ma qui in epoca romana sorgeva una villa che dall'alto dominava tutta la baia, al suo interno sono custoditi reperti di inestimabile valore. Molti sono quelli che sono stati recuperati dal mare antistante.
Spostandoci a Bacoli molte altre sono le testimonianze dei fasti di epoca romana, noi ci soffermiamo al Sacello degli Augustali e poi facciamo tappa alla piscina mirabilis la più grande cisterna d’epoca romana arrivata fino a noi che riforniva d’acqua le navi della flotta. Dall'esplosione del grand tour fu tappa fissa della borghesia, al suo interno sono visibili le scritte risalenti all'epoca. Tra i visitatori più famosi ricordiamo Mozart ,Goethe e Dumas. Poco distante nel porticciolo di Bacoli troviamo la tomba di Agrippina.
Il giro continua e arriviamo fino alla Casina Vanvitelliana un suggestivo casino di caccia voluto dai Borbone e ubicata sul lago Fusaro. Negli anni è stata scelta come location per numerose pellicole, sicuramente molti la ricorderanno per il film “Ferdinando e Carolina “ della bravissima Lina Wertmuller .
Ma la parte più antica è sicuramente Cuma, la prima colonia di origine greca risale al 730 A.C. , con il suo parco archeologico costituito dalla parte bassa dove c'era il foro e poi la grotta della Sibilla importante per i romani perchè si narra che proprio la Sibilla aveva rivelato ad Enea il suo futuro di fondatore di Roma. Salendo sull'acropoli sono visibili ancora tracce delle fortificazioni greche, il tempio di Apollo e quello di Giove a picco sul mare.
Il nostro giro termina a Miseno, dove da lontano scorgiamo l’isola di punta pennata . Ma il nostro viaggio alla scoperta delle emozionanti meraviglie della Campania è solo all’inizio… arrivederci alla prossima puntata.