Israele - Il mar morto, il luogo più basso della terra
Shalom cari amici, siamo in Israele e Vi porteremo alla scoperta del luogo più basso della terra, il mar morto!
Dopo esserci lasciati alle spalle Gerusalemme con il suo carico di storia ci spostiamo verso sud est dove il paesaggio cambia rapidamente infatti mentre Gerusalemme ci ha colpiti per il verde, il paesaggio che si apre dinnanzi a noi è prevalentemente desertico, scenderemo a meno 430 mt s.l.m. nella depressione più profonda della terra.
Prima di arrivare nel mar morto facciamo un sosta a Ein Gedi (Ein ghedi) una vera è propria oasi nel deserto della Giudea.
Questo sito è famosissimo sia per la natura che per la sua storia.
Si racconta infatti che Re Davide si nascose proprio qui durante la cacciata degli Ebrei nel periodo romano.
Oggi in questa riserva si possono osservare numerose specie di animali e vegetali tra i quali stambecchi, gli iraci cioè le procavie delle rocce e tantissimi uccelli.
L'oasi ha una superficie di oltre 6.000 acri con tantissimi sentieri escursionistici di varie difficoltà che porteranno alla scoperta di cascate e piscine naturali d'acqua dolce provenienti dal deserto. Noi ci incamminiamo lungo uno di questi sentieri solcati dai ruscelli ed impreziositi da piccole cascate nelle quali molti si rinfrescano e dalle quali scorgiamo le entrate di svariate grotte naturali scavate nella roccia.
Tutta questa zona è balzata alla ribalta circa 70 anni fa quanto proprio in queste grotte disseminate nel deserto furono trovati i famosi rotoli del mar morto che dopo studi approfonditi hanno portato alla luce la storia della bibbia.
Lasciata questa meravigliosa oasi ci spostiamo poco più avanti per andare alla scoperta di un kibbutz.
I Kibbutz non sono altro che dei piccoli villaggi israeliani autosufficienti, in cui viene condotta una vita basata sui principi della condivisione dei beni e sulla democrazia. In questo in particolare è sorta una fabbrica di benessere in quanto si utilizzano i sali e i fanghi del mar morto per produrre prodotti di bellezza. Questa Azienda è oramai famosa in tutto il mondo, il suo nome “Ahava “ in ebraico significa “amore “ ed è proprio l'amore per questo luogo a spingere l'azienda a produrre i cosmetici per il corpo che hanno effetti benefici in quanto realizzati con i minerali del mar morto.
In lontananza ammiriamo il mar morto.
In ebraico si chiama iama melach (LA CH va pronunciata cccc) il lago di sale. La sua profondità massima varia tra i 270 e i 300 metri, la sua salinità raggiunge il 30% in più rispetto alla normale salinità del mare, risultando così almeno 10 volte più salato. La dimensione del mar morto è di circa 800 chilometri cioè circa 2 volte il lago di Garda. Solo con questo tipo di habitat, di clima e livelli di salinità si formano sali di potassio e magnesio e gli unici micro organismi capaci di sopravvivere sono gli alofili che con la loro membrana protettiva respingono la salinità.
Anche il mar morto soffre del cambiamento che l'uomo ha perpetrato in questi anni, infatti in alcuni luoghi lungo le rive si stanno creando le doline cioè lo sprofondamento improvviso del suolo con voragini gigantesche.
Si è calcolato che sta subendo un abbassamento e quindi un ritiro delle acque di circa 1 metro l'anno l'equivalente di 600 piscine olimpiche al giorno.
Ma questa regione non è sempre stata così, infatti nella bibbia se ne parla come una delle terre più fertili, poi con la storia di Sodoma e Gomorra... le leggendarie città del peccato distrutte da dio. La storia è raccontata sia dalla bibbia che dal corano.
La principale fonte d'acqua del mar morto proviene dal fiume Giordano che per metà della popolazione terrestre è ritenuto sacro. Infatti tutte e tre le religioni monoteiste hanno racconti legati a questo fiume.
Qui sul mar morto ci sono tanti hotel dove poter soggiornare per una vacanza o anche solo per un week end all'insegna del benessere, noi abbiamo scelto il Milos, un bellissimo resort ubicato direttamente sulle spiaggia, la struttura è dotata di tutti i comfort tra cui un centro benessere e piscine di acqua dolce, alcune camere hanno le jacuzzi sul tetto. Noi ci rechiamo in spiaggia per riprendere i turisti che dopo essersi cosparsi dei fanghi minerali che fanno tanto bene alla pelle si abbandonano al galleggiamento in queste acque dal colore verde smeraldo. Qui sul Mar Morto fa molto caldo e quindi è anche il luogo ideale per distendersi al sole per un’ottima abbronzatura, ma attenti perché picchia forte, bisogna munirsi di crema protettiva…
Lasciato l'hotel in lontananza si vedono le fabbriche per l'estrazione del sale. Abbandoniamo a malincuore il mar morto ma vi consigliamo di dormire almeno una notte qui per poter ammirare l'alba, che a detta di tutti è mozzafiato.
Intanto noi risaliamo i tornanti e ci fermiamo per godere dall'alto di questo spettacolo della natura.
Tutti questi profondi canyon sono scavati nella roccia dai fiumi, alcuni dei quali scorrono tutto l’anno creando bellissime oasi in cui persone e animali possono trovare refrigerio e riposo al riparo da quell’ambiente poco ospitale.
Visto che le montagne e le formazioni rocciose sono soprattutto di arenaria, il paesaggio cambia costantemente per via dell’erosione provocata dal vento e dall’acqua.
Lasciato il deserto ritorniamo verso Gerusalemme ma prima di fare rientro decidiamo di fermarci in una delle cantine più prestigiose della zona, il Domaine du Castel. Tutto il territorio delle montagne della Giudea come regione vitivinicola risale a più di 3.300 anni fa. Dopo l'aperitivo con la degustazione di taglieri di vari formaggi e svariate tipologie di vini, siamo pronti per la visita alle cantine, il colpo d'occhio dall'alto è veramente impressionante i vini riposano in botti di rovere francesi.
Rientriamo in hotel, dalle sue terrazze ammiriamo la bellezza di Gerusalemme al tramonto, in serata siamo invitati in una distilleria dove tra alambicchi e chiacchiere si consuma un apertivo alternativo. Questa azienda propone 3 volte a settimana dei tour con l'assaggio e la spiegazione di un esperto.
Non tutti i paesi possono vantare uno street food variegato come quello Israeliano questo è dovuto al bagaglio ed all’intreccio di culture che gli ebrei quando sono rientrati in patria hanno portato con loro dai vari paesi.
Noi siamo pronti ad immergerci nel mercato più famoso di Gerusalemme il Mahane Yehuda che la sera si trasforma in un enorme bazar per i golosi, passiamo dal degustare le deliziose polpette falafel all’hummus, che non è altro che una salsa densa a base di ceci e olio, al kebab e a tante altre specialità arabe e non. A fine tour per digerire ci offrono il liquore ARAK a base di anice. E dopo questa girandola di sapori e profumi rientriamo in hotel per il meritato riposo.
Nella prossima puntata vi porteremo alla scoperta di Tel Aviv, la città che non dorme mai!!! situata sulla costa del Mediterraneo, quella più proiettata nel Terzo Millennio, piena di giovani, con una vita notturna da far invidia alle più famose capitali Europee.
E come dice un vecchio proverbio… “Chi vive vede molto, ma chi viaggia vede di più…”
Arrivederci alla prossima puntata.