Maldive- Il paradiso dell'Oceano Indiano
Nell'oceano indiano a metà strada tra Africa e Asia si trova una delle mete più rinomate e ambite al mondo "Le Maldive" questi atolli sono spesso nei nostri sogni, rappresentano il tipico paradiso tropicale. Isole ricoperte di palme con spiagge bianchissime, lagune turchesi, acqua trasparente e le barriere coralline piene di pesci. Questo arcipelago conta circa 1.190 isole coralline, sparpagliate sulla linea dell'equatore nel mezzo dell'Oceano Indiano. Solo 200 sono quelle abitate dai maldiviani Negli ultimi 10 anni é, senza ombra di dubbio, il turismo che ha portato un grandissimo impulso all'economia maldiviana. Sono infatti sorti centinaia di resorts sparsi per tutti gli atolli dell'arcipelago. In questo nostro viaggio vi porteremo alla scoperta di 2 isole resortma anche della bellezza delle Maldive viste dal mare con la crociera tra i vari atolli con i luxuryyacth di Albatros Top Boat.
Arrivati a Malè la capitale delle Maldive ci spostiamo al terminal degli idrovolanti, questo è il mezzo più veloce per raggiungere le isole e passare da un atollo all'altro in piena sicurezza, prima tappa di questo viaggio è l'sola di “Angaga”che si trova sempre nell'atollo di Ari a circa 90 km dalla capitale.Giunti sull'isola la prima cosa da fare è sicuramente togliere le scarpe che per i prossimi 10 giorni non indosseremo più. Angaga è la classica isola maldiviana, uncuore verde circondato da sabbia bianca nel blu dell'oceano dove rilassarsi distesi sotto le palme con il fruscio delle onde del mare. molto piccola con solo 90 camere tra beach villa e water villa, riesce ad offrire tutto anche agli ospiti più esigenti, il ristorante è sicuramente il fiore all'occhiello di questo resort, la sua cucina spazia da quella mediterranea a quella orientale. Chi ha la fortuna di soggiornare in una delle 40 water villa la mattina può tuffarsi direttamente dalla terrazza nella trasparenza del mare ed andare alla scoperta della barriera corallina.
Ma Angaga dà il meglio di se al calar del sole con il suo sunset bar dal quale assistere a tramonti mozzafiato sorseggiando un fresco cocktail.
Con un altro idrovolante ci spostiamo in un altro atollo quello di Lhaviyani (laviani) dove saremo ospiti di un'isola tra le più grandi delle maldive:“Palm Beach” con i suoi 2 km di lunghezza e 400 mt di larghezza,uno degli unici resort a non utilizzare la formula degli over wather. quest'isola la si può definire un giardino tropicale rigoglioso dove farsi avvolgere dal verde brillante della vegetazione. Un' isola ideale sia per coppie che per famiglie infatti su quest'isola sono presenti numerosi campi sportivi ed addirittura una piscina sulla spiaggia,poi tanti divertimenti con la sua base nautica fornitissima. inoltre è possibile usufruire di biciclette per spostarsi. Qui la parola d'ordine è "non annoiarsi mai" e dopo le tante attività ci si può rilassare nella spa, ovviamente vista mare.
Ben 8 tipologie di alloggi tutti rigorosamente incastonati nel verde intenso della vegetazione e dotati di ogni comfort. Anche Palm Beach ha come fiore all'occhiellola ristorazione. Dall'alba al tramonto siamo stati coccolati da un personale che ha l'ospitalità come mantra.La caratteristica che contraddistingue quest'isola è la sua lunghissima e sinuosa lingua di sabbia che accarezzata dal mare appare e scompare a seconda delle stagioni e delle maree.
Terminato il soggiorno anche su quest'isola torniamo a Malè dove approfittiamo di un pò di tempo libero per andare alla scoperta della capitale. Per immergersinella vita maldiviana bisogna passare sicuramente per il suo mercato per capire di cosa vive la gente. Altra tappa imperdibile è il mercato del pesce, qui il pescato viene venduto all'asta e prima di essere consegnato viene anche pulito con una velocità e maestria senza eguali. Abbiamo trovato malè molto cambiata rispetto a 10 anni fà, molto più caotica, tantissimi sono i motorini presenti che sfrecciano sulle strade di questa piccola capitale che comunque resta una destinazione particolare ed interessante da visitare.
Ma è arrivato il momento di salpare a bordo del Duca di York, un fantastico LuxuryYacthche con i suoi 36 metri di lunghezza e 11 di larghezza è praticamente un hotel di lusso galleggiante.Tre ponti, solarium, bar, boutique, libreria, punto internet, TV, impianto audio video con numerosi filmati emusica, completano i servizi per una piacevole vacanza a bordo. Il Duca di York, dispone di 11 cabine tra triple e doppie.
Da questo momento in poi scopriremo le Maldive via mare attraversando i vari atolli. Grazie alla crociera abbiamo la possibilità di muoverci attraverso le 2.000 isole dell’arcipelago e ogni giorno inizia con una visita diversa in un luogo sempre nuovo tutto da scoprire.
Ma sapete da cosa deriva la parola Atollo? si dice che i primi coloni le chiamavano Atolu che appunto significa una cintura di corallo formato da lagune, isole e barriera corallina.
La barriera corallina è considerata il termometro con cui misurare la salute di queste isole, molte sono le crociere fatte con scienziati che monitorano costantemente queste acque. Nel 1998 con il fenomeno de "Elniño"la barriera si è completamente sbiancata portando alla moria di moltissimi coralli, solo con lo tsunami del 2004 c'è stato un progressivo cambiamento di rotta.
Tagliamo le onde dell’Oceano a bordo di questa magnifica imbarcazione diretti nell’Atollo dimalè sud, poi l'atollo di fulidhoo (fulidu) per poi arrivare al nord dell'atollo di Mulaku (mulacu)
a supporto del nostro bellissimo yacth c'è un dhoni che serve per raggiungere i punti di immersione, ma questa barca per il popolo maldiviano è un simbolo identitario, dei veri e propri gioielli costruiti completamente a mano usando legno di cocco.
Ghirlanda di isole o collana di isole questo è il significato della parola maldive, mai più alte di 2 metri sulla superfice dell'acqua e per il loro continuo mutare l'esploratore JacquesCousteau le definì "Scampoli di terra che giocano col mare"
lungo il viaggio ci accolgono lingue di sabbia, isole deserte e isole di pescatori da poter visitare, durante la navigazione scende la notte e noi ci prepariamo per la cena.
il mattino seguente ci svegliamo d'innanzi ad una abbagliante lingua di sabbia circondata da acqua trasparente che possiamo definire la quinta essenza delle Maldive. Decidiamo di scendere per goderci il sole e fare un po di snorkeling alla scoperta della barriera.
La prima sensazione che proviamo è pace, tranquillità, l’unico rumore che riusciamo a sentire è quello del mare che, con le sue onde accarezza il bagnasciuga.Un paesaggio completamente incontaminato che è caratterizzato da contrasti di colori che vanno dalla spiaggia bianchissima, al verde splendente della vegetazione, al blu del mare limpido.
Ci caliamo nella parte di Robinson Crusoe ma gli unici padroni di questa isola sembrano essere granchi e gabbiani che vivono tranquillamente in questa spiaggia preziosa disseminata di coralli.
Ci tuffiamo ed è subito stupore ci troviamo circondati da una fauna multicolore, dai pesci chirurgo a quelli pagliaccio e poi le tartarughe. La barriera corallina è un sistema delicato e complesso,il corallo è una formazione di migliaia di micro organismi viventi riuniti in colonie, detti polipi.
Ritornati in barca la navigazione continua verso un'altra isola deserta e ci concediamo un rilassante massaggio aiurvedico al tramonto cullati dal mare,ad affiancarci arriva anche il conte Max, l'altro Luxury Yacht della famiglia Albatros più piccolo e con una forma più classica rispetto al duca di york. Mentre noi visitiamo il conte maxlo staff del duca di york prepara sulla riva dell'isoletta, quello che per una sera sarà il nostro tavolo formato da sola sabbia che raffigura uno squalo, mentre noi assistiamo all'ultimo tramonto prima del nostro rientro in Italia.
Sulle immagini di questo fantastico tramonto noi Vi salutiamo e Vi diamo appuntamento alla prossima puntata alla scoperta di una nuova destinazione in giro per il mondo.
Come dice Edgar Allan Poe: “Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato”.