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Svizzera - Il trenino rosso del Bernina

Questo viaggio è la valida alternativa a chi non ama il caldo afoso ed il mare, oggi vi porteremo nella verde svizzera che conquista sempre di più viaggiatori alla ricerca di un contatto autentico con la natura. Siamo arrivati nel paese della mobilità dolce, chi visita la Svizzera scegli sempre di più di farlo a bordo del treno. E noi come potevamo esimerci da questo rito? Quindi tutti a bordo del trenino rosso del bernina !!
Partiamo dalla stazione di Tirano in Italia  dove ad attenderci c’è il nostro amico Dario Medde di Adrastea Viaggi  che è il rivenditore ufficiale dei biglietti per il trenino rosso del bernina (intervista dario ) …. ci accompagnerà insieme al suo staff in questo viaggio che potremmo definire pura meraviglia.
Il trenino rosso del Bernina è un treno panoramico collega il nord al sud dell’Europa, attraversando la tratta patrimonio mondiale dell’UNESCO. Sono 16 la fermate totali che ci porteranno da tirano  fino a saint moritz  nel Canton Grigioni.
Un  viaggio che ha come mood la sostenibilità e l’ecologia. Il treno infatti oggi è il mezzo meno inquinante da poter utilizzare per gli spostamenti. La svizzera in questo è leader, pensate che la si può girare tutta in treno,  sono oltre 100 le società di treni presenti sul territorio nazionale divise tra quelle cosiddette tradizionali a quelle dei treni a cremagliera.
Percorreremo ben 122 km superando 55 tunnel e 196 ponti arriveremo fino a un altezza di ben 2253 m.s.l.m con una pendenza di ben il 70 per mille ma senza l’uso della cremagliera. 
La ferrovia Retica è oramai ultracentenaria, la si può definire un capolavoro dell’ingegneria civile ed è proprio in occasione dei festeggiamenti dei 100 anni che ha ben pensato di cambiare la linea stilistica dei vagoni infatti il tratto che si percorre da Còira a St. Moritz è provvisto di vetture panoramiche, che offrono al visitatore un paesaggio da sogno costellato di boschi fiabeschi e villaggi romantici.
Lasciamo l’italia e ci addentriamo in Svizzera prima meraviglia è il viadotto elicoidale di Brusio entrato di diritto nel patrimonio unesco,  Tutto realizzato in pietra è davvero un incanto.  Pensate che normalmente questo tipo di viadotto elicoidale è realizzato all’interno delle montagne invece qui lo si può ammirare esternamente. Si utilizza questo espediente ingegneristico, architettonico per alleviare la pendenza di un tratta.
Il viaggio continua verso miralago dove decidiamo di scendere per ammirare il lago di val poschiavo e le montagne che lo circondano. Sapevate che questo lago si è formato a causa di una frana che ha interrotto i fiumi? Ed è proprio così che nel corso dei secoli si è formato questo specchio d’acqua che in inverno gela ma in estate regala bellissime passeggiate lungo le sue sponde al fresco dei sui alberi.
Dopo questa breve pausa siamo pronti per riprendere il treno per raggiungere la parte opposta del lago dove sorge il piccolo paese di Val Poschiavo. In questa zona dei Grigioni tutti capiscono e parlano l’italiano oltre che il tedesco che è la lingua ufficiale. Il nostro giro inizia dal  centro di Poschiavo dove veniamo accolti dal mercato settimanale, quì i venditori delle valli limitrofe portano i prodotti tipici alpini dal miele ai formaggi, alle carni, passando per i tessuti che in questa valle sono una tradizione.
Raggiungendo la piazza comunale notiamo a nord la Tor, la possente torre in pietra, sede e simbolo dell’autonomia comunale della Valle.  Proseguiamo alla volta della chiesa evangelica, il tempio protestante dedicato alla Santa Trinità in stile barocco, per giungere alla Chiesa Parrocchiale di San Vittore Mauro e all’adiacente oratorio di Sant’Anna, trasformato in ossario e diventato, così, un’attrazione turistica.  
L’inatteso! Ecco l’aggettivo giusto per definire la Valle di Poschiavo ed il suo Borgo, che sorprende con le sue caratteristiche ambientali tipiche e le sue numerose attrattive storico-architettoniche. Seguendo il percorso, che si snoda attraverso le pittoresche vie del centro storico, ci lanciamo alla scoperta dei principali monumenti Visitiamo Palazzo de Bàssus-Mengòtti, il palazzo barocco sede del museo Poschiavino in cui si possono scoprire interessanti collezioni di vita quotidiana e contadina, arte e cultura locali. Nel palazzo si trova pure la tessitura di Valposchiavo in cui si producono artigianalmente da oltre mezzo secolo preziosi tessuti in fibre naturali.
Proseguiamo per Casa Tomè, una casa contadina parte integrante dell’offerta del museo poschiavìno e sede di attività legate alla cucina tradizionale.
Il nostro tour del Borgo termina con una visita ai cosiddetti  Palazzi, una elegante schiera di edifici signorili della seconda metà dell’ 800 i cui proprietari erano ricchi commercianti di caffè e pasticcieri che hanno fatto fortuna all’estero ma hanno cmq mantenuto il legame con la loro terra. 
Rientriamo in hotel dove ceniamo.
L’indomani mattina riprendiamo il trenino rosso e continuiamo il nostro viaggio ed è proprio lasciata poschiavo che la meraviglia aumenta, il trenino lascia la strada normale ed inizia ad inerpicarsi sulla montagna, curva dopo curva lo splendore della vegetazione ci conquista, prossima tappa é la stazione di Alp Grum ma non prima di esserci fermati a Cavaglia, qui visitiamo il Giardino dei Ghiacciai detto anche le marmitte dei giganti che altro non è che un parco geologico ad alta quota, racchiude enormi buche e sculture naturali nella roccia, le cosiddette “marmitte dei giganti”- frutto dello scioglimento dei ghiacci durante i millenni.  Risaliamo in treno arriviamo ad Alpgrum a 2091 metri di altitudine. Da questa altezza si può godere un panorama di rara bellezza che va dalla  Val Poschiavo fino alle Alpi Bergamasche, e il gigantesco ghiacciaio «Vadret da Palü» che si erge a ponente.
Foto di rito fatta e siamo subito in treno per la prossima tappa, la fermata che ci aspetta è pura poesia siamo infatti arrivati a Ospizio Bernina.
Ospizio Bernina è il luogo più alto che raggiunge il trenino rosso del bernina, dopo un dislivello di circa 1800 mt  si apre dinnanzi a noi un paesaggio da fiaba con pascoli e fiori alpini tipici di questo periodo dell’anno. Ma ciò che ci stupisce è il passaggio dal lago bianco a quello nero… ed in fondo il lago piccolo, un acquerello di colori con mucche al pascolo libere e cavalli.
Ma perché si chiama ospizio voi vi chiederete, è presto detto, era il posto dove i viandanti carichi di merci tra cui il famoso vino della Valtellina riposavano dopo aver oltrepassato il passo del bernina. Dislocato più in alto rispetto alla ferrovia retica scorgiamo l’edificio oggi divenuto hotel che lo ricorda e dove abbiamo dormito anche noi. Il lago bianco è sorto grazie alla diga costruita nel 1800 ed è alimentato dalle acque del ghiacciaio perenne del piz cambrena.
Noi decidiamo di fermarci alla fermata Diavolezza e proseguire a piedi per un po’ di sano trekking. Qui molti sono coloro che in estate decidono di rigenerarsi in questi paesaggi pedalando o passeggiando nella natura. Sono tanti i sentieri da fare alla scoperta di questi boschi. Raggiungiamo la prossima stazione a piedi e godiamo del suono della natura e delle molte cascate che qui si susseguono. Il trenino ci passa proprio di fianco e noi non vogliamo perderci la possibilità di vederlo sfilare leggero di fianco alle famosissime cascate del bernina. Siamo arrivati a Morterasch un labirinto tra i boschi…  e in lontananza si vedono i ghiacciai.
Di ritorno non possiamo non salire al Diavolezza con la cabinovia.
Salendo al ghiacciaio  anche noi ci rendiamo conto di quanto il riscaldamento globale stia compromettendo questo nostro pianeta infatti in questo periodo dovrebbe essere presente molta più neve invece troviamo ancora un paesaggio estivo anche qui su, e vi ricordiamo che siamo a quasi 3000 mt. Ci hanno spiegato che il il ghiacciaio in questi ultimi anni ha perso quasi 6 mt e vi possiamo assicurare che sono davvero tanti.
Il regno della bella «diavolessa» è noto anche con il nome di «Salone delle feste delle Alpi». Chi posa lo sguardo sul paesaggio che spazia dal Piz Palü (3899 m) al Piz Bernina (4048 m), riconosce subito che l’affermazione non è affatto esagerata. Berghaus Diavolezza il rifugio che ci ospita si trova a quasi 3000 metri. Un soggiorno tra i giganti di roccia regala esperienze indimenticabili nella natura. Decidiamo quindi di dormire qui per poter anche ammirare un cielo stellato unico.
Nella prossima puntata vi porteremo ancora in giro per la Svizzera a bordo del trenino rosso bel bernina, arriveremo a saint moritz ed oltre non prima di aver sorvolato con un elicottero il piz bernina e piz palu.
E ricordate che qualsiasi tipo di viaggio voi stiate cercando, la svizzera saprà offrirvi la soluzione giusta con itinerari suggestivi a contatto con la natura.
Arrivederci alla prossima puntata. 

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