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Saint-Paul de Vence, Villeneuve-Loubet, Biot

Il nostro viaggio in Francia continua, dopo Nizza a circa mezzora di auto troviamo il paesino di Saint-Paul de Vence,
Un piccolo e romantico villaggio medievale, interamente pedonale, abbarbicato sulla montagna per sfuggire agli attacchi saraceni.
Le stradine lastricate e cinte dalla sua fortificazione, ricco di botteghe artigiane e di atelier di artisti, affascinano tutti coloro che si spingono fin quassù, lontano dai fasti modaioli della costa.
La fama artistica di questo borgo risale al secolo scorso, quando pittori del calibro di Matisse, Chagall e Picasso lo fecero diventare un importante centro culturale. Lo stesso Chagall è proprio sepolto qui, nel cimitero del paese.
Questo villaggio racchiude piazzette romantiche, vedute spettacolari della valle, piccoli angoli di fascino provenzale e la Chapelle du Rosaire dipinta da Matisse.
Fra le sue stradine, scalinate e fontane, troviamo angoli di pura poesia.
È il luogo dove vivono artigiani e pittori, da sempre meta privilegiata di artisti e intellettuali. Oltre 60 sono le gallerie d’arte e le botteghe artigiane presenti.
Visitiamo la “Fondation Maeght” che conserva un’eccezionale raccolta di opere di grandi artisti come Chagall, Giacometti, Mirò, Matisse esposte a rotazione oltre a mostre temporanee sempre di grande livello. Bellissimo il labirinto di Mirò, un sentiero che si snoda nel lussureggiante giardino del museo dove sono collocate le sculture dell’artista spagnolo.
Il nostro tour continua, siamo diretti a Villeneuve-loubet uno dei tesori nascosti della costa azzurra. Il borgo si dispiega tra le pittoresche stradine, piazze, la chiesa e i suoi balconi fioriti   
Questo borgo  provenzale, sulle rive del Loup, ai piedi della fortezza medievale ha saputo conservare le antiche tradizioni, qui la vita segue il suo corso al ritmo delle stagioni.
Ci prendiamo il tempo per oziare su una terrazza soleggiata, per passeggiare lungo le rive del Loup
Luogo di nascita del grande chef e umanista Auguste Escoffier, la  città ha saputo conservare la sua autenticità, lontano dalla folla e più vicino alla popolazione locale
A Villeneuve-Loubet c'è un'atmosfera Belle Epoque, come se lo spirito di Auguste, il figlio della campagna, ci accompagnasse nel tempo...
Visitiamo il museo dell’arte culinaria Escoffier
Nelle 10 stanze che compongono il museo vi è concentrata la vita dello chef che scrisse numerose guide culinarie considerate oggi la Bibbia dei grandi chef. il museo  è gemellato con Forlimpopoli, in Emilia Romagna, patria del nostro Pellegrino Artusi.
Abbiamo incontrato il direttore del museo che ci ha spiegato l’importanza di questo sito. (intervista)
Ma la fame si fa sentire e così andiamo a pranzo.
Dopo pranzo scendiamo verso la costa dove rimaniamo piacevolmente colpiti dalla sua marina. Pensate che in soli 4 km di costa sono racchiusi la marina, il lungomare e questi edifici “Le Piramid” che sono  iscritti nel patrimonio architettonico francese del XX secolo e sono frutto del lavoro dell’architetto visionario Jean Marchand.
Per il completamento di questa grande opera ci sono voluti ben 24 anni, la sua marina la baia des anges abbraccia un porto con oltre 550 ormeggi, e una passeggiata dove poter fare shopping  o mangiare in ristoranti stellati. Anche il lungomare e la  spiaggia sono state completamente ristrutturate per poter godere in ogni periodo dell’anno della bellezza del suo mare.
Il mattino seguente siamo pronti per raggiungere Biot un pittoresco villaggio dell’entroterra, conosciuto per essere diventata la città del vetro soffiato a bolle, ma nella sua storia non recente era molto famosa anche per le ceramiche. Pensate che qui Picasso diede nuovo impulso a questa arte antica.
Nella città si respira un’aria tranquillà. La parte vecchia è di origine medievale, strade ben conservate e case in pietra. Dinnanzi a noi si apre una delle porte d’ingresso della  città, il "Porte des Tines", dove si possono ancora vedere i fori nella pietra che servivano ad alloggiare la sbarra che chiudeva la porta d’ingresso.
I  quartieri sono stati riorganizzati e nel XVIII secolo furono le corporazioni dei mestieri situate in queste vie a imporre il loro nome: troviamo quindi la rue des Orfèvres (“via degli orafi”), la rue de la Poissonnerie (“via della pescheria”), la rue de la Vieille Boucherie (“via della vecchia macelleria”).
Nel centro della città domina la chiesa Sainte-Marie-Madeleine del XV secolo – costruita su un’antica chiesa romana,  nella quale quando si entra bisogna scendere delle scale per raggiungere l’altare maggiore.
Biot gode di un patrimonio culturale prezioso: ospita oltre 300 artigiani, tra ceramisti, vetrai, pittori e scultori.
Si è fatto orario di pranzo e noi ne approfittiamo per un delizioso break al circolo del golf dove pranziamo circondati dal verde.
Dopo questa pausa siamo diretti nella più famosa vetreria dove assistiamo alla lavorazione del vetro soffiato a bolle una tecnica unica. Si possono ammirare sculture ma anche oggetti di uso quotidiano come piatti e bicchieri questi ultimi davvero bellissimi da collezione. In questi anni hanno introdotto anche un tipo di vetro che diventa fluorescente e visibile al buio se esposto per qualche minuto alla luce . la visita alle vetrerie è una di quelle esperienze che ti rimangono nel cuore ed è sicuramente consigliata. Biot è certamente uno dei borghi più belli di francia.
Anche questo nostro viaggio è terminato, ma non perdete le prossime puntate saremo ancora in francia per raccontarvi le numerose meraviglie di questo paese a 2 passi da noi.

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