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Nepal - Pokhara, il tetto del mondo

La nostra prossima tappa in Nepal toccherà le città di pokhara (Pocàra) che è anche la 2° città più grande del paese.

Per le popolazioni locali le montagne che circondano il Nepal incarnano le divinità hinduiste e buddiste, per questo motivo sono ritenute sacre ed alcune di esse chiuse alle visite dei turisti.

Lo scrittore inglese John Ruskin le ha paragonate alle cattedrali della terra  “Le montagne sono le grandi cattedrali della terra, con i loro portali di roccia, i mosaici di nubi, i cori dei torrenti, gli altari di neve, le volte di porpora scintillanti di stelle.”

La catena dell’himalaya che divide il nepal dal tibet è anche quella più alta del mondo per questo il nepal è anche chiamato il tetto del mondo.

Per secoli l’hanno attraversata tenaci carovane che trasportavano sale e lana dal Tibet e i cereali dal Nepal. Circa ¼ del territorio si trova sopra i 3.000 metri. Qui sono presenti ben 8 delle 14 cime al mondo sopra gli 8000.  Queste imponenti montagne da sempre risultano affascinanti per l’uomo. Gli sherpa sono la popolazione che le abita e negli anni proprio gli Sherpa sono divenuti le vere e proprie guide esperte di qusti luoghi affascinanti.

Pokhara (Pocàra) detta anche il gioiello dell’Himalaya é la città dei sette laghi dove si respira l’aria degli anni 70.

Questa città fu infatti scoperta dagl’hippy che si recavano fin qua su per ammirare la sua incredibile natura.  Ma la città era anche una via di collegamento tra India, Cina e Tibet … verso le vette Himalaiane, la città dalla quale partono i trekking, le escursioni in montagna e le spedizioni più ardite.

Questa città posizionata a circa 900 metri sul livello del mare é il luogo ideale per chi vuole andare alla scopreta dell’Annapurna, sicuramente la più pericolosa delle montagne Himalayane.

Ma noi la scopriremo dal basso iniziando da questo bellissimo lago il Phewa il 2° più grande del Nepal. il lago è pieno di piccole imbarcazioni “doonga” noi prendiamo una sorta di pattino trasformato in comoda imbarcazione per i turisti e costeggiamo le rive caratterizzate da una natura rigogliosa. Arriviamo fino ad una piccola isola posizionata al centro del lago dove scendiamo per visitare il "Tempio di Barahi", un tempio indù dedicato alla dea. Questo è anche il monumento più importante di pokhara. Dopo una breve pausa si ritorna sulla terra ferma per il pranzo tipico nepalese fatto di riso lentichie e verdure al curry. Noi vi consigliamo di provare anche i momos, una sorta di ravioli con vari ripieni che costano poco e sono molto più vicini ai sapori ai quali siamo abituati noi occidentali.

Dopo pranzo siamo in bus per raggiungere il tempio della pace. Questa pagoda si raggiunge dopo aver scalato una collina con circa 200 scalini ed il colpo d’occhio è veramente eccezionale, tutto il lago e la città sono ai nostri piedi, un luogo dove regna il silenzio e la meditazioene. Le statue del buddha sono su tutti e 4 i punti cardinali. Scendendo ci siamo intrufolati in un piccolo tempio dove un monaco ci ha reso partecipi di un inizio di preghiera che qui si chiama Puija (pugia). Ritorniamo in hotel per la cena con suonatori dal vivo della tipica musica nepalese e poi subito a letto, domani ci aspetta un’intensa giornata di trakking.

Di buon mattino ci svegliamo con l’immagine del massiccio dell’Annapurna dinnanzi a noi ben visibile. E’ uno spettacolo grandioso che solo questa imponente natura sa regalare. Prima d’intraprendere il trekking ci siamo recati alle devi’s falls dal nome credevamo fossero cascate del diavolo invece la storia ci racconta un episodio diverso,  una coppia di ragazzi svizzeri negli anni 60 tra i primi Hippy ad arrivare nella zona erano sulle rocce della cascata. L’uomo cadde e morì trascinato via dalla forza dell’acque, la moglie non si diede pace e iniziò a mettere in sicurezza la cascata affinche nessuno più potesse morire in un modo così assurdo.

Inizia il trekking vero e preoprio. Si sale fino a 1700 mt con il pullman e poi a piedi per raggiungere i 2000. La cosa da sapere quando si va a fare trekking è che bisogna sempre e comunque avere un minimo di preparazione, scarpe adatte e vestiario tecnico e pochissimi pesi addosso cosa che per noi è abbastanza impossibile. Lungo la strada molti sono i trekker che si incontrano la cosa più bella è sedersi fuori i chioschetti che si trovano lungo il tragitto e osservare la vita dei nepalesi che scorre tranquilla, senza stress senza rincorrere gli orari. Noi ci siamo intrufolati in una scuola, attirati dal vociare dei bambini e il maestro molto gentilmente ci ha invitati ad assistere ad una lezione. Ci fermiamo lungo la strada e pranziamo nel chiosco ammirando il panorama delle montagne nepalesi.

Dopo questa giornata così intensa ritorniamo in hotel per il riposo, domani si riparte per…  chitwan (Cituan).

Un’intera giornata di viaggio ci aspetta per arrivare a Chitwan il parco meta di safari e avventure dove è possibile vedere gli elefanti i rinoceronti e se si è fortunati le tigri.

Durante  il percorso non lungo…, ma che le strade del nepal fanno diventare infinito, ci fermiamo in uno dei paesi dichiarati patrimonio unesco, il suo centro storico è completamente pedonale. Bandipur, questo paesino arroccato su una collina mantiene intatto il fascino del villaggio arcaico qui è possibile dormire in autentici palazzi newari. Dopo una pausa té il viaggio continua alla volta di Citwan.

Arrivati a Citwan ci lanciamo alla scoperta di un piccolo villaggio per vedere come vive la popolazione locale. Le case sono fatte di fango, legno e grasso d’elefante. Vi ricordiamo che il Nepal è uno dei paesi più poveri del mondo anche se hanno la ricchezza più grande per il prossimo futuro, L’acqua.

La sera dopo cena c’è un gruppo folkloristicho che ci intrattiene con le danze tipiche nepalesi.

Il parco nazionale di citwan ha una superfice e di circa 950 Km quadrati. Fino alla fine del XIX secolo era terreno di caccia per il re e il suo seguito. Dal 1973 è diventato una delle 12 aree protette nella nazione, oggi è patrimonio naturale dell’ umanità. Qui ci sono oltre 700 specie animali. Coccodrilli, rinoceronti, tigri, scimmie, caprioli, elefanti e oltre 500 specie diverse di uccelli. Grazie all’istituzione dei parchi nazionale il fenomeno del braccoaggio che stava decimando la popolazione dei rinoceronti oggi è stata sconfitta e si è passati dai 100 agli oltre 600 esemplari.

Il paesaggio muta rapidamente passiamo dai boschi di conifere a pianure con colture rigogliose.  In serata  si arriva al lodge che ci ospiterà per questi 2 gg dedicati alla ricerca degli animali della riserva. Il mattino seguente si parte per il safari nepalese con la jeep ci addentriamo nella fitta foresta dove speriamo di trovare le tigri e i rinoceronti. Ma la speranza è vana in quanto ci spiegano che le jeep fanno molto rumore e che quindi gli animali non si avvicinano.

Nella fitta foresta pluviale si incontrano tanti caprioli, e uccelli, da lontano scorgiamo anche qualche coccodrillo.

Infine per concludere l’esperienza nel parco, ci facciamo trasportare su una piccola imbarcazione senza motore da una parte all’arltra del fiume in piena sicurezza e sostenibilità ambientale.

Ritorniamo in hotel per il meritato riposo domani si riparte per l’italia carichi di ricordi e la consapevolezza che il Nepal è uno di quei paesi che ti rimangono nel cuore.

 

Con queste splendide immagini termina anche questa entusiasmante avventura alla scoperta del Nepal più autentico. Arrivederci alla prossima puntata.

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