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Nepal - Kathmandu, un Caleidoscopio di vita!

Namaste ecco il saluto che ci accompagnarà durante questo viaggio. Ma voi sapete cosa significa? Saluto il Dio che dimora dentro di te.

La spiritualità e la religione ci guideranno in questo nostro viaggio alla scoperta del Nepal.

Per molti, ed anche per noi, realizzare un viaggio in Nepal  può risultare quasi mistico, questo anche perché si dice che qui gli uomini incontrino gli Dei.

Sarà un’emozionante viaggio alla scoperta delle città sacre nella valle di katmandu e poi ci spingeremo al sud, li dove è nato il buddha!

Il nostro viaggio inizia da Kathmandu la sua Caledoscopica e coloratissima capitale.

Kathmandu è solo una delle tre città reali dell’omonima valle. Tutte è 3 le città  Katmandu, Patan e Bhaktapur sono state dichiarate patrimonio dell’umanità. Dall’ UNESCO

La potremmo definire un museo a cielo aperto, ovunque si guarda si riesce a scorgere un palazzo, un monumento o un tempio di incomparabile bellezza. L’aspetto che più ci ha colpito è che tutta questa bellezza è vissuta dai cittadini nepalesi con una leggerezza e naturalezza a dir poco disarmante.

Il centro della città è sicuramente Durbar Square (Durbar squeer) qui si respira la storia Regale. Ad ogni sgurdo gli occhi si posano su monumenti storici ed architettonici di grande fascino. Questo insieme di palazzi, templi e santuari sono stati purtroppo colpiti da un terribile sisma nel 2015 che li ha gravemente danneggiati ed ancora oggi su alcuni di essi sono visibili i segni di quel tragico evento.

il centro, formicolante di persone, è il luogo dove sono concentrati tutti i monumenti più importanti della citta dai templi ai palazzi reali. Il vecchio palazzo reale è affacciato su ben 14 cortili, fu costruito nel 17° sec. Al suo ingresso si trova la statua del dio scimmia le facciate sono meravigliose con tutte le finestre finemente intagliate in legno.

Altro luogo simbolo è il kumari baal che è il palazzo che ospita la “Kumari “ una bambina che i nepalesi induisti considerano una Dea vivente. La bambina solo quando raggiunge la pubertà può tornare alla vita precedente e verrà sostituita da un’altra che resterà in carica per circa 10 anni.

Continuiamo il giro e arriviamo allo stupa di Boudhanath (bod-nàta) è il più grande del nepal alto circa 40 mt e si trova a 5 km dal centro. Al suo interno si dice vi sia conservata una reliquia del budda, e rappresenta i 5 elementi.

La base di forma quadrata rappresenta la terra, la cupola l’acqua, i 13 gradini il fuoco, il parasole l’aria e sopra c’è un cerchio che rappresenta il cielo e il sole. Ma a colpire sicuramente sono gli occhi di budda che si trovano ai 4 punti cardinali a sottolineare il fatto che il budda può vedere ovunque. Poi abbiamo subito sotto agli occhi al posto del naso quella sorta di punto interrogativo che rappresenta l’unità, questo indica anche il numero 1 in nepalese, mentre sopra gli occhi abbiamo il 3° occhio che rappresenta la saggezza superiore del budda. I 13 gradini sono anche quelli della conoscenza che portano al nirvana.

Ma cos’è uno stupa ? è per lo più una tomba di origine indiana che poi pian piano nel tempo ha preso quasi un significato metafisico e quindi diventa un simbolo dell’universo.

I fedeli che si recano ai templi fanno girare le ruote di preghiera dove sono incisi i mantra, questo perché le preghiere si diffondano, fortissima la spiritualità che si respira nell’aria. qui infatti si incontrano le 2 grandi religioni l’induismo e il buddismo.

Nella piazza ci sono tantissimi negozietti dove poter acquistare l’artigianato tipico nepalese.

Il nostro giro tra le antiche capitali continua siamo diretti a  Patan l’antica lalitpur che significa la città della bellezza ed effettivamente guardandoci intorno ci si trova immersi in templi e palazzi meravigliosi costruiti tra il 1330 e il 1700, fu visitata dall’illuminato ed è la città buddista della valle.

Sui gradoni dei palazzi è facile vedere seduti i santoni con il braccio alto a voler benedire i viandanti

Il palazzo reale risale al 1300 ed è realizzato tutto in legno e mattoni, in tipico stile nepalese, ha subito negli anni terremoti e incursioni ma resta comunque uno dei meglio conservati, al suo interno vi sono delle vasche reali dove si dice che l’acqua arrivi direttamente dall’himalaia.

Nella piazza si trova anche il tempio krishna mandir  (criscna mandiir)

Durante questo viaggio siamo stati ricevuti dal ministro del turismo nepalese nei suoi uffici e dopo un ottimo tè la massima autorità turistica del Nepal ci ha spiegato tutti i progetti di sviluppo per il futuro e per l’occasione Bruno Alegi il patron di “Todra Viaggi” è stato investito della carica di Ambasciatore di buona volonta per il Nepal in Italia.

Il tempo vola e noi siamo di nuovo in viaggio per la prossima capitale questa volta vi portiamo in quello che è stato il set di un film molto famoso … siamo diretti a Bhaktapur 

Delle tre è quella che preserva meglio le tradizioni, e consente di rivivere l’atmosfera che permeava la vita della gente prima del recente avvento della “civiltà” moderna. Bhaktapur significa “città dei devoti”,

Piazza Bhaktapur Durbar, è la più bella piazza durbar della valle dove si può visitare la porta d'oro, il palazzo dalle 55 finestre, il tempio Nyatapole,

Tra le tre  piazze che si chiamano nello stesso modo, quella di Bhaktapur  è di gran lunga la più elegante. Noi la visitiamo in un momento di pioggia che non le rende giustizia ma qui furono girate alcune scene del  famosissimo film di bernardo bertolucci “ il piccolo buddha”. Qui ci siamo persi tra le stradine dove il tempo sembra essersi fermato al medioevo con le piccole botteghe dove  gli artigiani scolpiscono il legno o disegnano i thangka.

I thangka  sono dipinti a carattere religioso con dei simboli minuziosamente disegnati con colori brillanti o materiali preziosi.  Molto importanti sono anche le manifatture artigianali, in nepal non è difficile ancora oggi ammirare gli scalpellini che incidono la pietra o i telai pronti per realizzare i tappeti di lana di pecora.

Kathmandu è una capitale meravigliosamente caotica che ha fatto della resilienza il suo mantra. Non è possibile spiegarla neanche con le immagini della nostre telecamere bisogna visitarla e farsi avvolgere dai colori dai rumori e dai profumi. Provare quella sorta di sindrome di Stendhal  d’innanzi alla vita che qui ti avvolge.

E’ quasi sera quando arriviamo al tempio  Pashupatinath  (Pasciu patina) che significa signore della vita,  è il più importante tra i templi induisti, qui dal V secolo vengono eseguite le cerimonie funerarie. Le salme vengono cremate su delle pire e poi le loro ceneri vengono sparse nel fiume Bagmati (bàgmati) che le porta  nel sacro Gange in India.  Un’esperienza molto forte da vivere.

Di ritorno passiamo per l’orfanotrofio che ha fondato “Lila dar”, il nostro amico è infatti un benefattore e qui ospita i bambini meno fortunati ai quali assicura anche l’istruzione e le basi per crearsi un futuro.

Dopo questa giornata così intensa ritorniamo in hotel per il riposo domani si riparte per Lumbini  la città dove è nato il Buddha !

 

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