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Marocco - Il deserto e le città imperiali

“Se l’Africa è un pavone, il Marocco ne è la coda”.  Così un antico proverbio marocchino per descrivere le molteplici sfumature dell’antico regno di Mur-Akush, la Terra di Dio. La porta di accesso all’Africa, il Marocco con le sue profonde diversità, tra leggendarie catene montuose, antiche città e deserti sconfinati. La preziosa influenza del sole in questo pezzo d’Africa dona vita ad ogni cosa e la bellezza è veramente dappertutto.

Cari amici viaggiatori, siamo di nuovo in Marocco e riprendiamo il nostro cammino nel deserto, proprio nel punto dove ci eravamo lasciati nella scorsa puntata.

Il deserto del Sahara, è un luogo mistico, affascinante, fuori dal tempo, con paesaggi talmente suggestivi da lasciare senza fiato.

Dormire nel deserto e risvegliarsi all'alba non ha eguali, e noi ci facciamo rapire da questa atmosfera inebriante…,

ma il viaggio continua prossima tappa BoumalneDades. Da lontano scorgiamo Rissani, città santa per il motivo che vi sono sepolte le spoglie di Moulay Ali Sherif, capo della dinastia Alaouita.

Ci spingiamo sempre di più nel cuore del Marocco per raggiungere un luogo unico… le Gole del Todra in un affascinante contrasto tra il verde dei palmeti e il granito delle montagne. Molto spesso qui ci sono scalatori che sfidano queste cime impervie.

La parola Todra in arabo significa Vita.

il Marocco  ha sempre affascinato i grandi registi da Martin Scorsese ad Alfred Hitchcock ed Orson Welles… tra i tanti film ricordiamo Lorenced'arabia, Sodoma e Gomorra,il Gladiatore, La mummia e decine di pellicole dedicate all'antica Bibbia. In particolare nella zona di Ouarzazate(uarzazat) sono stati costruiti i tanti studi cinematografici che coprono un'aria di centinaia di ettari, dalla loro prima comparsa negli anni 80 sono stati il set di centinaia di film, serie televisive e pubblicità.

Ma Ouarzazate (uarzazat) è sicuramente famosa per la Kasbah di Taurirtche che fu la residenza del pascià di MARRAKECH. E' un complesso in argilla a più piani che si staglia imponente con le sue torri. Si possono visitare i vari appartamenti interni con stucchi e legni di cedro pregiato ancora ben conservati.

A pochissimi km sorge Ait Ben Haddou  (ait ben addu) sicuramente tra i più famosi set al mondo. il villaggio risalente all’undicesimo secolo è interamente costruito in paglia e fango così come fu concepito dalle popolazioni berbere dell’epoca.In questo luogo incantato fermo nel tempo non c’è corrente elettrica, ci sembra di essere ritornati indietro di mille anni in una dimensione monocromatica che crea una grande suggestione.

Le abitazioni sono strutturate a piani sovrapposti collegati da scalette e molte non hanno finestre, dal 1987 è stata riconosciuta dall'unesco come patrimonio mondiale dell'umanità.

Lungo le stradine oramai ci sono solo venditori con negozietti che cercano di “piazzare” la loro merce.

Dopo pranzo con gli occhi ancora colmi di meraviglia ci rimettiamo in viaggio, attraversiamo Tizi n'Tichka è un passo montano, che collega il sud-est di Marrakech alla città di Ouarzazate attraverso la catena montuosa dell'Alto Atlante. Lungo la strada ci fermiamo ad ammirare i villaggi che sembrano prolungamenti delle montagne.

Scendendo dalle alture ci fermiamo in un negozietto che vende Argan, qui le donne berbere sono intente a macinare i chicchi di Argan per ricavarne una pasta che servirà a ricavarne l’olio per preparare queste essenze. Le piantagioni di Argan si trovano tra le città di Essaouira, Agadir e Taroundant. Questa pianta è endemica, solo a queste latitudini riesce a crescere. L'olio estratto dalla piante ha proprietà ricostituenti per i capelli e la pelle.

le donne sedute a terra lavorano meticolosamente i semi dell'argan, con delle pietre rompono i semi che poi verranno essiccati ed infine macinati a mano e poi il tutto mescolato con acqua tiepida ottenendo così una pasta dalla quale poter estrarre l'olio.

Il Marocco più autentico è sicuramente quello delle città imperiali dell'interno, quelle per intenderci racchiuse tra il reef e la catena dell'Atlante.

L'ultima tappa di questo viaggio ci porterà nella città imperiale di Marrakech con le sue rosse mura ci accoglie…, una città dal fascino irresistibile.

Il rosso è infatti il colore dominate in questa città imperiale abbinato ovviamente al verde scuro che è il colore dell'islam. La quarta città per dimensioni del Marocco, si presenta viva ed affascinante, un labirinto di stradine conduce ai circa 20 souk che danno vita al mercato berbero più grande di tutta l'africa, noi curiosi entriamo dentro uno di questi dove è possibile comprare qualsiasi cosa, qui i venditori sono un pò insistenti ma sempre cortesi e pronti a contrattare.

Da qualsiasi luogo della città è ben visibile il minareto della Koutoubia, la più grande ed importante moschea di Marrakech, fu costruita nel 1.158 ed era una delle maggiori del mondo islamico. Purtroppo ai non mussulmani è vietato l'ingresso.

Il suo nome, che significa "moschea dei librai", si deve alle numerose bancarelle di libri che la circondano fin dai suoi primi anni. Ancora oggi è il palazzo più alto di marrakech.

Continuiamo la visita arrivando al palazzo El Bahia.

Negli 8 ettari d’estensione del palazzo ci sono 150 stanze che si affacciano su differenti cortili e giardini.Ma la parte più interessante del Palazzo èsicuramente  l’harem delle 4 spose e delle 24 concubine di Abu Bou Ahmed.

Una curiostà: il nome del palazzo significa "il bello" o "la bella". Ci sono varie teorie sulle ragioni per cui gli venne assegnato questo nome; per molti, è dedicato alla moglie preferita dal visir, nel cui caso si tratterebbe de "Il Palazzo della Bella".

Girando tra i vicoli la nostra attenzione viene attirata da un riad e così entriamo e rimaniamo piacevolmente stupiti. un trionfo di bellezza e tranquillità.

dopo aver ricaricato le energie ci rituffiamo nel caos, siamo diretti a piazza DjemaaElFna (jemàelfnà)punto focale e passaggio obbligato di marrakech, un vero e proprio teatro all'aperto.

Il nomedella piazza DjemaaElFna (jemàelfnà)in arabo significa "assemblea dei defunti" nome che fu dato alla piazza perchè era qui che venivano effettuate le esecuzioni pubbliche,oggi questa piazza brulica di vita dalle prime luci dell'alba fino a notte.

Di giorno la piazza svolge un ruolo di scambio di servizi e di commercio.  questo è il luogo d'incontro per eccellenza della città, qui incantatori di serpenti, ammaestratori di scimmie, musicisti e ballerini si mescolano in un turbinio di suoni ed immagini per divertire i turisti e i curiosi che dalle terrazze gustando un buon te si godono lo spettacolo del calar del sole.

Dopo il tramonto la piazza si trasforma in un ristorante enorme a cielo aperto, un mix di suoni e sapori unico al mondo.

La serata continua in uno dei ristoranti più esclusivi di Marrakech,con spettacolo annesso con bellissime ballerine e bravissimi performer.

Inizia l' ultimo giorno a marrakech siamo ospiti di una fattoria poco fuori la città, una splendida struttura realizzata da italiani che da tanti anni hanno deciso di vivere in Marocco dove allevano i cavalli arabi, belli, slanciati e di gran pregio.

Per finire in bellezza questo viaggio per la serata siamo invitati allo spettacolo nel complesso Chez Alì,una favola magica di leggende e folklore marocchino.

All'arrivo tribù berbere ci accolgono con i loro canti e suoni accompagnandoci in tende Caidal dove ci aspetta un menu di ben cinque portate con il piatto forte di un agnello cotto alla brace, un sapore unico! Durante la cena la musica e canti di gruppi berberi con danze Zayane e Guedra ci tengono compagnia. Dopo la cena ci si sposta all'esterno dove assistiamo ad uno spettacolo con danzatrici del ventre e spericolate acrobazie a cavallo. Vediamo un tappeto volante librarsi in cielo sullo sfondo del cielo! Il finale è l'elettrizzante spettacolo che ricreale feroci battaglie nel deserto: formazioni di cavalieri in abito tradizionale, simulano cariche con spari di fucile nell' arena davanti ad un pubblico in delirio.

Il marocco è quasi magico si alimenta di ricche tradizioni, antiche leggende,profumi di spezie e paesaggi impressionanti.

Su queste fantastiche immagini noi Vi lasciamo e Vi diamo appuntamento alla prossima puntata in giro per il mondo e come diceva Edgar Allan Poe,“Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria delle meta da cui è tornato”…

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